Come molti di voi avranno notato, gli smartphone attuali sembrano sempre più dei veri e propri pc desktop miniaturizzati, con il vantaggio quindi di poterli infilare comodamente in una tasca del pantalone o, per le signore, nella borsetta. E' incredibile l'evoluzione hardware che questi piccoli (almeno ai giorni nostri, un tempo erano veri e propri "mattoni", sia per peso che per forma) "pezzi" di tecnologia hanno subito nell'arco di sole due decadi. Siamo passati dal Simon di IBM, immesso sul mercato nel 1993 e considerato unanimemente il primo smartphone della storia, al Samsung Galaxy Note 4 dei giorni nostri.
Tanto per rendervi l'idea del balzo tecnologico fatto, vi basti pensare che il Simon montava un processore di tipo x86 (architettura tipica del mondo PC) da 16 Megahertz, 1 Megabyte di RAM una memoria interna espandibile tramite porta PCMCIA e un sistema operativo basato su MS-DOS e ribattezzato ROM-DOS; l'attuale Galaxy Note 4 è caratterizzato invece da un processore Qualcomm Snapdragon 805 quad core, basato su architettura ARM, operante ad una frequenza di 2,7 Gigahertz, 3 Gigabyte di RAM una memoria interna di 32 Gigabyte espandibile con micro SD fino a 128 Gigabyte e sistema operativo Android (OS con "fondamenta" Linux). Parliamo di un balzo, tralasciando i ben quattro core a disposizione del chipset Snapdragon e la differenza architetturale tra x86 ed ARM, in "meri" Mhz di 2684 Megahertz, che si quantifica in un "boost" di 169 volte (arrotondato per eccesso) in rapporto al primogenito del filone smartphone, Simon; per non parlare poi dell'aumento del quantitativo di RAM e di memoria interna. Empiricamente parlando quindi, c'è stato un aumento di potenza di ben 8 volte ogni anno fino ad arrivare ai giorni nostri.
In questo scenario di continua evoluzione tecnologia ci sono due case produttrici di chipset per smartphone che vorrei andare a confrontare. Una è la dominatrice, almeno fino ad oggi, del panorama hardware su smartphone, l'altra è un'agguerrita rivale di quest'ultima, proveniente dal lontano oriente, e con tutta l'intenzione di non lasciare nulla di intentato pur di guadagnare quote di mercato sull'avversario; sto parlando rispettivamente di Qualcomm e di Mediatek.
In questa comparativa saranno i soli chipset delle due società a "parlare" e a mostrare chi delle due ha più bicipiti da mettere in mostra, cercando ovviamente di rapportarli in base al loro periodo di uscita sul mercato.
Cominciamo con un'analisi dei rispettivi chipset prodotti fino al 2010; considerate che i primi prodotti Qualcomm risalgono al 2007 mentre per Mediatek intorno al 2009; quelli a seguire sono i risultati ottenuti con test eseguiti su diversi smartphone con il noto benchmark "AnTuTu" ed equipaggiati con i chipset sotto elencati:
Cominciamo con un'analisi dei rispettivi chipset prodotti fino al 2010; considerate che i primi prodotti Qualcomm risalgono al 2007 mentre per Mediatek intorno al 2009; quelli a seguire sono i risultati ottenuti con test eseguiti su diversi smartphone con il noto benchmark "AnTuTu" ed equipaggiati con i chipset sotto elencati:
Come si evince dal grafico la superiorità dell'azienda californiana, nella forbice temporale considerata, è letteralmente schiacciante. Il chipset più performante di Mediatek si piazza solamente decimo su un totale di diciassette; a titolo di confronto il processore Qualcomm in vetta alla classifica è mediamente sei volte (arrotondato per difetto) più veloce rispetto alla controparte più rapida made in Mediatek. Sul fronte CPU quindi non vi era storia tra le due produttrici di hardware per smartphone, Qualcomm ricopriva praticamente ogni fascia di mercato possibile, partendo da quella più bassa ed arrivando a quella alta mentre Mediatek doveva accontentarsi di ricoprire esclusivamente la fascia più bassa del settore; lasciando così la fascia media e medio/alta degli smartphone ad un dominio pressochè assoluto di Qualcomm.
Probabilmente è in questo periodo che Qualcomm ha dato via al fenomeno che di li a poco fu descritto come "la piattaforma unica Android", visto che nella stragrande maggioranza degli smartphone Android in circolazione vi era hardware di produzione Qualcomm. Evidentemente è sempre in questa finestra temporale che a Mediatek fu invece affibiata la nomea di azienda adatta esclusivamente al mercato dei cosìddetti "cinafonini" ed il motivo lo si deduce osservando il grafico postato qui sopra; un'altra aggravante fu il fatto che difficilmente gli smartphone che montavano un chipset Mediatek ricevevano un aggiornamento della versione Android installata sullo smartphone al momento dell'acquisto.
Detto questo, andiamo ad analizzare le performance "curiose" che alcuni chipset hanno prodotto: partendo dal fondo del grafico notiamo come il Qualcomm MSM7227 venga scavalcato dal MSM7625, questo nonostante la frequenza operativa superiore ed il quantitativo di RAM doppia; questa situazione può essere spiegata andando ad osservare la risoluzione che il chipset si trovava a gestire al momento del test. In questo caso l'MSM7227 esegue il benchmark con una risoluzione più che doppia rispetto al MSM7625, fattore che va quindi a penalizzare le performance di un processore che gode di una frequenza maggiore di 72 Mhz, inoltre la quantità di ram doppia non porta alcun beneficio in questo test facendoci così capire che i soli 256 megabyte di ram a disposizione del MSM7625 non rappresentano un "collo di bottiglia".
Osserviamo ora i chipset MSM7627 e l'MT6573 che pur operando alla stessa frequenza operativa dell'MSM7630 e dell'MSM7230 vengono nettamente distanziati da quest'ultimi due. Procediamo però con ordine e guardiamo come l'MT6573 di Mediatek superi di un soffio in prestazioni l'MSM7627 di Qualcomm, pur dovendo gestire uno schermo con una risoluzione maggiore. Confrontiamo però i chipset appena menzionati con l'MSM7630 e l'MSM7230, che operano esattamente alla stessa frequenza di 800 Mhz, possiamo così notare come nonostante la velocità di clock li ponga teoricamente sul medesimo piano c'è comunque un balzo prestazionale degno di nota. La differenza va ricercata nell'architettura adottata dal MSM7630 e dal MSM7230 che possono vantare un'architettura customizzata di produzione Qualcomm, la cosiddetta architettura Scorpion. Quest'ultima è la prima architettura customizzata prodotta da Qualcomm e che contribuì ad associare i termini "prestazioni" e "qualità" al marchio dell'azienda di San Diego. Infine, ai piani alti del benchmark, osserviamo come l'MSM8655T viene sopravanzato dal MSM8655 pur vantando una frequenza di clock di ben 400 Mhz in più; probabilmente i fattori che hanno contribuito a questa singolare situazione vanno ricercati nella risoluzione leggermente superiore con cui l'MSM8655T ha eseguito il test e nei 256 Megabyte di ram in più a disposizione del MSM8655.
Se fossimo ancora nel 2010 ci troveremmo a dover ammettere che Mediatek non potrebbe rappresentare in nessun caso un'alternativa valida ai chipset di fascia media e medio/alta di Qualcomm. Le cose cambiano in maniera lievissima nella fascia più bassa del mercato, dove le CPU dei chipset Mediatek offrono prestazioni allineate a quelle dei chipset californiani ove l'architettura risulti essere la medesima; Scorpion infatti, a parità di clock, fornisce un boost prestazionale che le CPU Mediatek semplicemente non possono pareggiare.
In questa prima parte del confronto quindi, Qualcomm risulta nettamente superiore nei confronti di Mediatek, questo grazie alla variegata offerta di chipset che coprono praticamente ogni fascia di mercato, sia grazie alle prestazioni offerte con l'architettura proprietaria Scorpion.
Mediatek si ritrovava quindi ai margini di un mercato che nel 2010 era evidentemente dominato dall'azienda di San Diego, dove la concorrenza dell'azienda Taiwanese era paragonabile ad un "solletico".
Le cose dal 2010 ad oggi sono cambiate e le andremo ad osservare più da vicino con il continuo di questa comparativa che vede contrapposta la "piccola" Taiwanese Mediatek al "gigante" californiano Qualcomm. Le sorprese di sicuro non mancheranno.
Per chi volesse testare le prestazioni del proprio smartphone:
Probabilmente è in questo periodo che Qualcomm ha dato via al fenomeno che di li a poco fu descritto come "la piattaforma unica Android", visto che nella stragrande maggioranza degli smartphone Android in circolazione vi era hardware di produzione Qualcomm. Evidentemente è sempre in questa finestra temporale che a Mediatek fu invece affibiata la nomea di azienda adatta esclusivamente al mercato dei cosìddetti "cinafonini" ed il motivo lo si deduce osservando il grafico postato qui sopra; un'altra aggravante fu il fatto che difficilmente gli smartphone che montavano un chipset Mediatek ricevevano un aggiornamento della versione Android installata sullo smartphone al momento dell'acquisto.
Detto questo, andiamo ad analizzare le performance "curiose" che alcuni chipset hanno prodotto: partendo dal fondo del grafico notiamo come il Qualcomm MSM7227 venga scavalcato dal MSM7625, questo nonostante la frequenza operativa superiore ed il quantitativo di RAM doppia; questa situazione può essere spiegata andando ad osservare la risoluzione che il chipset si trovava a gestire al momento del test. In questo caso l'MSM7227 esegue il benchmark con una risoluzione più che doppia rispetto al MSM7625, fattore che va quindi a penalizzare le performance di un processore che gode di una frequenza maggiore di 72 Mhz, inoltre la quantità di ram doppia non porta alcun beneficio in questo test facendoci così capire che i soli 256 megabyte di ram a disposizione del MSM7625 non rappresentano un "collo di bottiglia".
Osserviamo ora i chipset MSM7627 e l'MT6573 che pur operando alla stessa frequenza operativa dell'MSM7630 e dell'MSM7230 vengono nettamente distanziati da quest'ultimi due. Procediamo però con ordine e guardiamo come l'MT6573 di Mediatek superi di un soffio in prestazioni l'MSM7627 di Qualcomm, pur dovendo gestire uno schermo con una risoluzione maggiore. Confrontiamo però i chipset appena menzionati con l'MSM7630 e l'MSM7230, che operano esattamente alla stessa frequenza di 800 Mhz, possiamo così notare come nonostante la velocità di clock li ponga teoricamente sul medesimo piano c'è comunque un balzo prestazionale degno di nota. La differenza va ricercata nell'architettura adottata dal MSM7630 e dal MSM7230 che possono vantare un'architettura customizzata di produzione Qualcomm, la cosiddetta architettura Scorpion. Quest'ultima è la prima architettura customizzata prodotta da Qualcomm e che contribuì ad associare i termini "prestazioni" e "qualità" al marchio dell'azienda di San Diego. Infine, ai piani alti del benchmark, osserviamo come l'MSM8655T viene sopravanzato dal MSM8655 pur vantando una frequenza di clock di ben 400 Mhz in più; probabilmente i fattori che hanno contribuito a questa singolare situazione vanno ricercati nella risoluzione leggermente superiore con cui l'MSM8655T ha eseguito il test e nei 256 Megabyte di ram in più a disposizione del MSM8655.
Se fossimo ancora nel 2010 ci troveremmo a dover ammettere che Mediatek non potrebbe rappresentare in nessun caso un'alternativa valida ai chipset di fascia media e medio/alta di Qualcomm. Le cose cambiano in maniera lievissima nella fascia più bassa del mercato, dove le CPU dei chipset Mediatek offrono prestazioni allineate a quelle dei chipset californiani ove l'architettura risulti essere la medesima; Scorpion infatti, a parità di clock, fornisce un boost prestazionale che le CPU Mediatek semplicemente non possono pareggiare.
In questa prima parte del confronto quindi, Qualcomm risulta nettamente superiore nei confronti di Mediatek, questo grazie alla variegata offerta di chipset che coprono praticamente ogni fascia di mercato, sia grazie alle prestazioni offerte con l'architettura proprietaria Scorpion.
Mediatek si ritrovava quindi ai margini di un mercato che nel 2010 era evidentemente dominato dall'azienda di San Diego, dove la concorrenza dell'azienda Taiwanese era paragonabile ad un "solletico".
Le cose dal 2010 ad oggi sono cambiate e le andremo ad osservare più da vicino con il continuo di questa comparativa che vede contrapposta la "piccola" Taiwanese Mediatek al "gigante" californiano Qualcomm. Le sorprese di sicuro non mancheranno.
Per chi volesse testare le prestazioni del proprio smartphone: