L'estate è praticamente conclusa, le vacanze sono terminate, molti di voi sono già tornati a scuola ed altrettanti torneranno, o saran già tornati, a lavoro.
E' a voi che oggi si rivolge il mio articolo, a quegli studenti scavezzacollo che hanno bisogno di uno smartphone robusto e che non badano a mele morsicate e affini, ma anche a quelle persone dure e pure che svolgono lavori che necessiterebbero di una strumentazione tecnologica che non si guasti semplicemente "guardandola".
Ecco quindi a voi uno smartphone "rugged" a marchio Samsung che esula dal mondo "fashion" a cui appartiene il filone "Galaxy S"; ecco in tutta la sua robusta essenzialità il Samsung Galaxy Xcover 3:
E' a voi che oggi si rivolge il mio articolo, a quegli studenti scavezzacollo che hanno bisogno di uno smartphone robusto e che non badano a mele morsicate e affini, ma anche a quelle persone dure e pure che svolgono lavori che necessiterebbero di una strumentazione tecnologica che non si guasti semplicemente "guardandola".
Ecco quindi a voi uno smartphone "rugged" a marchio Samsung che esula dal mondo "fashion" a cui appartiene il filone "Galaxy S"; ecco in tutta la sua robusta essenzialità il Samsung Galaxy Xcover 3:
Riguardo al design di questo Galaxy Xcover 3 va dato merito a Samsung di esser riuscita a mantenere intatta quell'estetica da "smartphone tradizionale" in grado di piacere anche all'utente medio, evitando quindi di scadere nell'adozione di "linee" poco accattivanti per l'estetica di questo Galaxy "rugged".
Alla prima occhiata di un osservatore poco attento ai dettagli questo Galaxy Xcover 3 potrebbe quindi apparire come uno smartphone qualsiasi, ma come avrete notato dalla foto qui sopra ci sono due elementi che lasciano trasparire la "natura" di questo Galaxy; mi riferisco ai quattro angoli stondati leggermente sporgenti e ai tre tasti fisici frontali zigrinati.
Quest'ultimi, grazie a questa sorta di "zigrinatura", vi garantiranno un ottima interazione col device pressochè in ogni frangente, quindi anche quando bagnerete accidentalmente lo smartphone o lo sporcherete, magari con acqua mista a terriccio.
Parlo di "bagnare" lo smartphone perchè questo Galaxy Xcover 3 non teme condizioni simili in quanto dotato di certificazione IP67, il che significa che è totalmente protetto da polvere e agenti esterni simili ed è anche protetto dagli effetti dell'immersione in acqua, più precisamente tra i 15 centimetri e il metro di profondità per un massimo di 30 minuti.
Gli angoli leggermente sporgenti dello smartphone dovrebbero invece garantire una maggior protezione allo schermo in caso di caduta, e fanno ovviamente parte della resistente struttura in policarbonato che ricopre e protegge il Galaxy Xcover 3; policarbonato tra l'altro caratterizzato dall'incisione di scanalature che rendono la "presa" del device più salda. Infine sul retro troviamo una robusta cover posteriore che fonde alla zigrinatura tipica dei tasti frontali, le scanalature laterali del policarbonato dello smartphone.
Alla prima occhiata di un osservatore poco attento ai dettagli questo Galaxy Xcover 3 potrebbe quindi apparire come uno smartphone qualsiasi, ma come avrete notato dalla foto qui sopra ci sono due elementi che lasciano trasparire la "natura" di questo Galaxy; mi riferisco ai quattro angoli stondati leggermente sporgenti e ai tre tasti fisici frontali zigrinati.
Quest'ultimi, grazie a questa sorta di "zigrinatura", vi garantiranno un ottima interazione col device pressochè in ogni frangente, quindi anche quando bagnerete accidentalmente lo smartphone o lo sporcherete, magari con acqua mista a terriccio.
Parlo di "bagnare" lo smartphone perchè questo Galaxy Xcover 3 non teme condizioni simili in quanto dotato di certificazione IP67, il che significa che è totalmente protetto da polvere e agenti esterni simili ed è anche protetto dagli effetti dell'immersione in acqua, più precisamente tra i 15 centimetri e il metro di profondità per un massimo di 30 minuti.
Gli angoli leggermente sporgenti dello smartphone dovrebbero invece garantire una maggior protezione allo schermo in caso di caduta, e fanno ovviamente parte della resistente struttura in policarbonato che ricopre e protegge il Galaxy Xcover 3; policarbonato tra l'altro caratterizzato dall'incisione di scanalature che rendono la "presa" del device più salda. Infine sul retro troviamo una robusta cover posteriore che fonde alla zigrinatura tipica dei tasti frontali, le scanalature laterali del policarbonato dello smartphone.
Terminata la presentazione estetica del Galaxy Xcover 3 possiamo ora passare a presentare anche le caratteristiche tecniche di questo smartphone Samsung:
La natura "rugged" di questo Xcover 3 potrebbe lasciar intendere che questo device Samsung abbia dimensioni ben più generose rispetto a smartphone tradizionali dotati di uno schermo con la stessa diagonale, del resto i prodotti "rugged" solitamente fanno "pagare" lo scotto di dimensioni non propriamente compatte, in quanto la protezione del device con soluzioni tecniche apposite comporta un aumento, più o meno marcato, delle dimensioni. Così non è per questo Samsung Galaxy Xcover 3, che se paragonato all'apparentemente più snello Samsung Galaxy A3 presenta dimensioni che differiscono solo di pochissimi millimetri:
Anche il peso di questo Galaxy Xcover 3 differisce di poco da un comune smartphone da 4,5 pollici, basti pensare che un Motorola Moto G 2013 che condivide la stessa diagonale di schermo, ha un peso di 143 grammi; una differenza di soli 11 grammi con l'Xcover 3.
Quest'ultimo, come già accennato, monta un pannello LCD da 4,5 pollici con tecnologia PLS, tecnologia che è del tutto simile a quella IPS, ciò significa che va a migliorare la qualità dei colori e gli angoli di visione. La pecca di questo schermo è solamente una, ossia la risoluzione che adotta, in quanto i 480x800 pixel si traducono in un quantitativo di ppi di soli 207. Probabilmente da questo punto di vista Samsung avrebbe potuto fare di più, magari montando un pannello dotato almeno di una risoluzione di 540x960 pixel, la stessa in dote allo schermo del Galaxy A3, arrivando a toccare quindi i 245 ppi con una densità di pixel superiore del 18,36%; il basso livello di ppi va inoltre a mitigare le qualità della tecnologia PLS in quanto i colori non sono così "vibranti" come ci si aspetterebbe. La "bassa" risoluzione del pannello diventa però un lato positivo se si guarda al consumo energetico, in quanto le richieste energetiche sono direttamente proporzionali all'aumentare della risoluzione, ma con soli 480x800 pixel da gestire i consumi dello schermo di questo Xcover 3 sono ridotti al minimo.
Va inoltre segnalato che, vista la mancanza di un sensore apposito, dovrete regolare manualmente la luminosità dello schermo in base alle esigenze, in compenso però Samsung ha implementato una modalità in "esterna" che vi permetterà di potenziare ulteriormente la luminosità dello schermo, permettendovi così una buona leggibilità anche all'aperto; ultima chicca, ma non per questo meno importante, è la possibilità di aumentare la sensibilità dello schermo in modo tale da poter usare il Galaxy Xcover 3 anche nel caso indossiate dei guanti.
Terminata l'esamina esterna dello smartphone possiamo finalmente parlare del SoC di questo Samsung Galaxy Xcover 3, che come avrete notato dalla tabella non appartiene ne alla blasonata Qualcomm, ne a Mediatek e non è neanche una soluzione hardware interna a Samsung.
Il SoC in questione è un Marvell Armada PXA1908 che monta una CPU Quad-Core Cortex-A53 a 64-bit e una GPU Vivante GC7000UL, un SoC quindi quasi "esotico" per il mercato attuale degli smartphone e che deve vedersela con soluzioni hardware ben più note e blasonate; procediamo innanzitutto ad analizzare il comportamento della CPU del Marvell Armada PXA1908:
Quest'ultimo, come già accennato, monta un pannello LCD da 4,5 pollici con tecnologia PLS, tecnologia che è del tutto simile a quella IPS, ciò significa che va a migliorare la qualità dei colori e gli angoli di visione. La pecca di questo schermo è solamente una, ossia la risoluzione che adotta, in quanto i 480x800 pixel si traducono in un quantitativo di ppi di soli 207. Probabilmente da questo punto di vista Samsung avrebbe potuto fare di più, magari montando un pannello dotato almeno di una risoluzione di 540x960 pixel, la stessa in dote allo schermo del Galaxy A3, arrivando a toccare quindi i 245 ppi con una densità di pixel superiore del 18,36%; il basso livello di ppi va inoltre a mitigare le qualità della tecnologia PLS in quanto i colori non sono così "vibranti" come ci si aspetterebbe. La "bassa" risoluzione del pannello diventa però un lato positivo se si guarda al consumo energetico, in quanto le richieste energetiche sono direttamente proporzionali all'aumentare della risoluzione, ma con soli 480x800 pixel da gestire i consumi dello schermo di questo Xcover 3 sono ridotti al minimo.
Va inoltre segnalato che, vista la mancanza di un sensore apposito, dovrete regolare manualmente la luminosità dello schermo in base alle esigenze, in compenso però Samsung ha implementato una modalità in "esterna" che vi permetterà di potenziare ulteriormente la luminosità dello schermo, permettendovi così una buona leggibilità anche all'aperto; ultima chicca, ma non per questo meno importante, è la possibilità di aumentare la sensibilità dello schermo in modo tale da poter usare il Galaxy Xcover 3 anche nel caso indossiate dei guanti.
Terminata l'esamina esterna dello smartphone possiamo finalmente parlare del SoC di questo Samsung Galaxy Xcover 3, che come avrete notato dalla tabella non appartiene ne alla blasonata Qualcomm, ne a Mediatek e non è neanche una soluzione hardware interna a Samsung.
Il SoC in questione è un Marvell Armada PXA1908 che monta una CPU Quad-Core Cortex-A53 a 64-bit e una GPU Vivante GC7000UL, un SoC quindi quasi "esotico" per il mercato attuale degli smartphone e che deve vedersela con soluzioni hardware ben più note e blasonate; procediamo innanzitutto ad analizzare il comportamento della CPU del Marvell Armada PXA1908:
Come avete visto dal grafico qui sopra ho messo a confronto il Marvell Armada PXA1908 con due dei SoC Qualcomm più noti, e con probabilmente la più alta diffusione nel mercato degli smartphone.
Tutti e tre i SoC condividono un architettura di tipo Quad-Core operante a 1,2 Ghz, lo Snapdragon 400 si basa però sui core Cortex-A7 a 32-bit mentre il Marvell Armada PXA1908 e lo Snapdragon 410 sfruttano i core Cortex-A53 a 64-bit.
E' evidente come le prestazioni del Marvell Armada PXA1908 siano ottime e non temono il confronto diretto con i due SoC di fascia media Qualcomm.
Le prestazioni della CPU del SoC Marvell risultano superiori allo Snapdragon 400 in tutti e tre i test e con un divario prestazionale piuttosto marcato. La CPU del Galaxy Xcover 3 ottiene infatti punteggi superiori allo Snapdragon 400 rispettivamente del +20,7% nel test Ice Storm Unlimited Physics, del +18,46% nel test Ice Storm Standard Physics e del +19,36% nel test Ice Storm Extreme Physics; ciò si traduce in prestazioni medie superiori allo Snapdragon 400 del +19,51%.
Pur condividendone l'architettura e i core, il Marvell Armada PXA1908 risulta vittorioso anche nei confronti del più potente, rispetto allo Snapdragon 400, Snapdragon 410. La CPU Marvell produce prestazioni superiori allo Snapdragon 410 rispettivamente del +4,85% nel test Ice Storm Unlimited Physics, del +4,63% nel test Ice Storm Standard Physics e del +2,52% nel test Ice Storm Extreme Physics; il PXA1908 offre quindi prestazioni medie superiori allo Snapdragon 410 del +4%.
Insomma un risultato davvero notevole per una CPU quasi semisconosciuta nel panorama odierno degli smartphone.
Passiamo ora ad osservare se la GPU Vivante GC7000UL è in grado di tenere il passo dell'Adreno 305 dello Snapdragon 400 e dell'Adreno 306 dello Snapdragon 410:
Tutti e tre i SoC condividono un architettura di tipo Quad-Core operante a 1,2 Ghz, lo Snapdragon 400 si basa però sui core Cortex-A7 a 32-bit mentre il Marvell Armada PXA1908 e lo Snapdragon 410 sfruttano i core Cortex-A53 a 64-bit.
E' evidente come le prestazioni del Marvell Armada PXA1908 siano ottime e non temono il confronto diretto con i due SoC di fascia media Qualcomm.
Le prestazioni della CPU del SoC Marvell risultano superiori allo Snapdragon 400 in tutti e tre i test e con un divario prestazionale piuttosto marcato. La CPU del Galaxy Xcover 3 ottiene infatti punteggi superiori allo Snapdragon 400 rispettivamente del +20,7% nel test Ice Storm Unlimited Physics, del +18,46% nel test Ice Storm Standard Physics e del +19,36% nel test Ice Storm Extreme Physics; ciò si traduce in prestazioni medie superiori allo Snapdragon 400 del +19,51%.
Pur condividendone l'architettura e i core, il Marvell Armada PXA1908 risulta vittorioso anche nei confronti del più potente, rispetto allo Snapdragon 400, Snapdragon 410. La CPU Marvell produce prestazioni superiori allo Snapdragon 410 rispettivamente del +4,85% nel test Ice Storm Unlimited Physics, del +4,63% nel test Ice Storm Standard Physics e del +2,52% nel test Ice Storm Extreme Physics; il PXA1908 offre quindi prestazioni medie superiori allo Snapdragon 410 del +4%.
Insomma un risultato davvero notevole per una CPU quasi semisconosciuta nel panorama odierno degli smartphone.
Passiamo ora ad osservare se la GPU Vivante GC7000UL è in grado di tenere il passo dell'Adreno 305 dello Snapdragon 400 e dell'Adreno 306 dello Snapdragon 410:
Se dal punto di vista della CPU il Marvell Armada PXA1908 non lascia spazio a critiche di alcun tipo arrivando addirittura a sopravanzare, anche se di poco, il noto e prestante Snapdragon 410, dal punto di vista della GPU non è in invece grado di offrire le medesime prestazioni dei competitor di fascia media Qualcomm.
A farla da padrone in questo test GPU è la "vecchia" Adreno 305, che pur essendo essenzialmente identica alla più recente Adreno 306 offre prestazioni leggermente superiori a quest'ultima, mentre la Vivante GC7000UL è ovviamente il fanalino di coda.
La GPU del Marvell Armada PXA1908 ottiene punteggi inferiori all'Adreno 305 in tutti e tre i test e rispettivamente del -60,6% nel test Ice Storm Unlimited Graphics Score 1280x720 offscreen, del -60,26% nel test Ice Storm Standard Graphics 1280x720 e del -10,79% nel test Ice Storm Extreme Graphics 1920x1080.
La situazione cambia di pochissimo con l'Adreno 306, quest'ultima infatti pur risultando leggermente più lenta dell'Adreno 305 infligge comunque distacchi pesanti alla Vivante GC7000UL, anche se quest'ultima la spunta di pochissimo nell'ultimo test eseguito a risoluzione Full HD.
La Vivante GC7000UL ottiene punteggi inferiori all'Adreno 306 in due dei tre test, rispettivamente del -51,02% nel test Ice Storm Unlimited Graphics Score 1280x720 offscreen e del -46,95% nel test Ice Storm Standard Graphics 1280x720; nell'ultimo test ottiene invece un punteggio superiore all'Adreno 306 del +1,57%.
Tutte e tre le GPU in test, la Vivante GC7000UL, l'Adreno 305 e l'Adreno 306, non nascono per gestire contenuti in Full HD quindi le prestazioni medie della Vivante, rispetto alle due Adreno, le calcolerò solamente sulla base dei primi due test: la Vivante GC7000UL offre quindi prestazioni medie inferiori all'Adreno 305 e all'Adreno 306 rispettivamente del -60,43% e del -48,99%.
Va detto che uno dei punti di forza maggiori della piattaforma Snapdragon, soprattutto nella fascia media ed alta, son sempre state le GPU ma questa, nei confronti della GPU Marvell, è una prova di forza abbastanza netta da parte del chip maker americano.
Proseguendo l'analisi delle caratteristiche dell'Xcover 3 notiamo la memoria interna di 8 gigabyte che, in realtà, ammontano a soli 4,6 gigabyte realmente utilizzabili dall'utente, la possibilità però di ampliare lo spazio a disposizione con una microSD bella capiente (ricordo che l'Xcover 3 supporta microSD fino a 128 GB) limita di molto il "problema".
La batteria da 2200 mAh sembra tarata perfettamente sulle richieste energetiche del device, questo perchè non si può affermare che sia sottodimensionata ma neanche che sia così capiente da permetterci un uso poco oculato dello smartphone; insomma i 2200 mAh sono "giusti" per questo Xcover 3 e difficilmente vi abbandonerà prima di sera. Nel caso però siate a corto di energia potrete sempre attivare la modalità "Ultra risparmio energetico", che minimizzerà il layout della home screen e limiterà le app che potrete utilizzare, mostrandovi anche una sorta di "countdown" che vi indicherà tra quanto la batteria vi abbandonerà del tutto.
La dotazione di questo Xcover 3, dal punto di vista delle reti supportate e della connettività, non manca davvero di nulla e risulta essere completissima.
La fotocamera frontale è adatta solamente per qualche selfie non di più, mentre la fotocamera principale, quella posteriore, pur essendo un pò "pigra" nello scatto risulta essere comunque discreta essendo in grado di scattare foto soddisfacenti, sia in condizioni di luce ottimale sia in ambienti più bui (anche se in questo caso, come è ovvio che sia, il rumore di fondo aumenta leggermente).
Siamo giunti al termine di quest'analisi del Samsung Galaxy Xcover 3, uno smartphone che esce dalla fabbrica con a bordo Android KitKat 4.4.4 (con possibilità di aggiornare a Lollipop), anche se alcuni modelli hanno già installato Android Lollipop 5.0, e che risulta essere un device equilibrato, completo e con solamente qualche piccolissima pecca dovuta all'assenza di un sensore di luminosità e ad un SoC che pecca nelle prestazioni grafiche; quest'ultima critica vuole essere il classico "pelo nell'uovo" in quanto questo device non nasce con lo scopo di farvi giocare in mobilità, e inoltre ciò non toglie che potrete dilettarvi con giochi graficamente leggeri come un Angry Birds o simili.
In definitiva questo Samsung Galaxy Xcover 3 risulta essere un device "onesto" e che adempie egregiamente allo scopo per cui è nato, ossia accompagnarvi durante tutto l'arco della giornata offrendovi prestazioni di buon livello, una durata adeguata e vi libererà dalla paura di danneggiare il vostro smartphone soprattutto nel caso siate persone molto attive e sportive, oppure nel caso abbiate un lavoro che richiede una strumentazione tecnologica piuttosto resistente.
Nel caso abbiate apprezzato l'articolo e vogliate dare una mano a Tech's Lounge ad emergere dal mare di Internet, commentate, partecipate alla vita del blog e, se vi è possibile, mettete un "mi piace" sulla pagina Facebook di Tech's Lounge:
A farla da padrone in questo test GPU è la "vecchia" Adreno 305, che pur essendo essenzialmente identica alla più recente Adreno 306 offre prestazioni leggermente superiori a quest'ultima, mentre la Vivante GC7000UL è ovviamente il fanalino di coda.
La GPU del Marvell Armada PXA1908 ottiene punteggi inferiori all'Adreno 305 in tutti e tre i test e rispettivamente del -60,6% nel test Ice Storm Unlimited Graphics Score 1280x720 offscreen, del -60,26% nel test Ice Storm Standard Graphics 1280x720 e del -10,79% nel test Ice Storm Extreme Graphics 1920x1080.
La situazione cambia di pochissimo con l'Adreno 306, quest'ultima infatti pur risultando leggermente più lenta dell'Adreno 305 infligge comunque distacchi pesanti alla Vivante GC7000UL, anche se quest'ultima la spunta di pochissimo nell'ultimo test eseguito a risoluzione Full HD.
La Vivante GC7000UL ottiene punteggi inferiori all'Adreno 306 in due dei tre test, rispettivamente del -51,02% nel test Ice Storm Unlimited Graphics Score 1280x720 offscreen e del -46,95% nel test Ice Storm Standard Graphics 1280x720; nell'ultimo test ottiene invece un punteggio superiore all'Adreno 306 del +1,57%.
Tutte e tre le GPU in test, la Vivante GC7000UL, l'Adreno 305 e l'Adreno 306, non nascono per gestire contenuti in Full HD quindi le prestazioni medie della Vivante, rispetto alle due Adreno, le calcolerò solamente sulla base dei primi due test: la Vivante GC7000UL offre quindi prestazioni medie inferiori all'Adreno 305 e all'Adreno 306 rispettivamente del -60,43% e del -48,99%.
Va detto che uno dei punti di forza maggiori della piattaforma Snapdragon, soprattutto nella fascia media ed alta, son sempre state le GPU ma questa, nei confronti della GPU Marvell, è una prova di forza abbastanza netta da parte del chip maker americano.
Proseguendo l'analisi delle caratteristiche dell'Xcover 3 notiamo la memoria interna di 8 gigabyte che, in realtà, ammontano a soli 4,6 gigabyte realmente utilizzabili dall'utente, la possibilità però di ampliare lo spazio a disposizione con una microSD bella capiente (ricordo che l'Xcover 3 supporta microSD fino a 128 GB) limita di molto il "problema".
La batteria da 2200 mAh sembra tarata perfettamente sulle richieste energetiche del device, questo perchè non si può affermare che sia sottodimensionata ma neanche che sia così capiente da permetterci un uso poco oculato dello smartphone; insomma i 2200 mAh sono "giusti" per questo Xcover 3 e difficilmente vi abbandonerà prima di sera. Nel caso però siate a corto di energia potrete sempre attivare la modalità "Ultra risparmio energetico", che minimizzerà il layout della home screen e limiterà le app che potrete utilizzare, mostrandovi anche una sorta di "countdown" che vi indicherà tra quanto la batteria vi abbandonerà del tutto.
La dotazione di questo Xcover 3, dal punto di vista delle reti supportate e della connettività, non manca davvero di nulla e risulta essere completissima.
La fotocamera frontale è adatta solamente per qualche selfie non di più, mentre la fotocamera principale, quella posteriore, pur essendo un pò "pigra" nello scatto risulta essere comunque discreta essendo in grado di scattare foto soddisfacenti, sia in condizioni di luce ottimale sia in ambienti più bui (anche se in questo caso, come è ovvio che sia, il rumore di fondo aumenta leggermente).
Siamo giunti al termine di quest'analisi del Samsung Galaxy Xcover 3, uno smartphone che esce dalla fabbrica con a bordo Android KitKat 4.4.4 (con possibilità di aggiornare a Lollipop), anche se alcuni modelli hanno già installato Android Lollipop 5.0, e che risulta essere un device equilibrato, completo e con solamente qualche piccolissima pecca dovuta all'assenza di un sensore di luminosità e ad un SoC che pecca nelle prestazioni grafiche; quest'ultima critica vuole essere il classico "pelo nell'uovo" in quanto questo device non nasce con lo scopo di farvi giocare in mobilità, e inoltre ciò non toglie che potrete dilettarvi con giochi graficamente leggeri come un Angry Birds o simili.
In definitiva questo Samsung Galaxy Xcover 3 risulta essere un device "onesto" e che adempie egregiamente allo scopo per cui è nato, ossia accompagnarvi durante tutto l'arco della giornata offrendovi prestazioni di buon livello, una durata adeguata e vi libererà dalla paura di danneggiare il vostro smartphone soprattutto nel caso siate persone molto attive e sportive, oppure nel caso abbiate un lavoro che richiede una strumentazione tecnologica piuttosto resistente.
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