Il natale è ormai alle porte e come ogni anno non ho idea di cosa poter regalare ad amici e parenti; il fatto di cominciare a pensarci un mese prima non cambia le cose ed alla fine mi ridurrò a dover comprare tutto negli ultimi giorni disponibili per gli acquisti.
Paradossalmente però sono qui per indicarvi e soprattutto parlarvi di un prodotto che, portafoglio permettendo, potrete decidere di regalare a qualche vostro amico smanettone (ovviamente sarà un "lui") o ad un parente appassionato di tecnologia a cui tenete particolarmente (si...si tratterà sempre di un "lui") suscitando in loro il tanto desiderato effetto "wow". Cosa che a noi, altruisti donatori di tali "pezzi" di tecnologia non capita mai , dovendoci accontentare come ogni anno di crogiolarci tra un paio di calzini, un maglioncino di un colore indecifrabile che non metteremo mai e una sciarpa con una fantasia che farebbe pendant con la tovaglia che usiamo per il tavolo della cucina.
Fatto questo doveroso sfogo pre natalizio a nome di tutti gli amanti della tecnologia perennemente insoddisfatti dei regali ricevuti, ecco a voi "l'oggettino" hi-tech da regalare questo natale per far colpo e dare un bel colpo anche al portafogli:
Paradossalmente però sono qui per indicarvi e soprattutto parlarvi di un prodotto che, portafoglio permettendo, potrete decidere di regalare a qualche vostro amico smanettone (ovviamente sarà un "lui") o ad un parente appassionato di tecnologia a cui tenete particolarmente (si...si tratterà sempre di un "lui") suscitando in loro il tanto desiderato effetto "wow". Cosa che a noi, altruisti donatori di tali "pezzi" di tecnologia non capita mai , dovendoci accontentare come ogni anno di crogiolarci tra un paio di calzini, un maglioncino di un colore indecifrabile che non metteremo mai e una sciarpa con una fantasia che farebbe pendant con la tovaglia che usiamo per il tavolo della cucina.
Fatto questo doveroso sfogo pre natalizio a nome di tutti gli amanti della tecnologia perennemente insoddisfatti dei regali ricevuti, ecco a voi "l'oggettino" hi-tech da regalare questo natale per far colpo e dare un bel colpo anche al portafogli:
Se volete uno smartwatch che in quanto ad aspetto si avvicini ad un orologio da polso tradizionale, l'esemplare raffigurato qui sopra è il top che il mercato possa offrirvi oggi. Il Motorola Moto 360 ha un estetica che ammicca ad un pubblico elegante, raffinato e che grazie al suo display completamente circolare si pone, esteticamente parlando, una spanna e mezza al di sopra di tutti gli smartwatch precedenti dotati di quadrante squadrato.
Come potete notare, la differenza estetica tra l'esponente di Motorola e gli esempi di smartwatch squadrati qui sopra, è quasi imbarazzante.
Passiamo però ad elencare le caratteristiche tecniche e le dimensioni di questo smartwatch:
Innanzitutto lo schermo pur essendo un LCD IPS di ottima fattura non può competere con le qualità intrinseche dei pannelli OLED, tra cui ampi angoli di visione, che sfiorano i 90°, ottimi contrasti, colori brillanti e un alta efficienza energetica; ricordatevi quest'ultimo punto perchè qualcosa mi dice che più avanti ne torneremo a parlare. Lo schermo ha inoltre un'altra piccola pecca che però va detto, non inficia in alcun modo la qualità dello stesso ma può però infastidire, almeno fino a quando non ci si abitua (pochi attimi a mio modo di vedere) a questo piccolo dettaglio un pò fuori posto:
Passiamo però ad elencare le caratteristiche tecniche e le dimensioni di questo smartwatch:
- Dimensioni: Altezza 4,6cm x Larghezza 4,6cm x Spessore 1,1cm
- Peso: 49 grammi con cinturino in pelle
- Schermo: LCD IPS da 1,56" con risoluzione di 320x290 e 205ppi
- Processore: Texas Instrument OMAP 3 single core da 1Ghz
- RAM: 512 Megabyte
- Memoria interna: 4 Gigabyte
- Batteria: 320 mAH
- Connettività: Bluetooth 4.0 LE
- Sensori: Giroscopio, Accelerometro, Bussola, Pedometro, Lettore battito
- Altro: Certificazione IP67, doppio microfono
- Sistema operativo: Android Wear
- Prezzo: 249 euro
Innanzitutto lo schermo pur essendo un LCD IPS di ottima fattura non può competere con le qualità intrinseche dei pannelli OLED, tra cui ampi angoli di visione, che sfiorano i 90°, ottimi contrasti, colori brillanti e un alta efficienza energetica; ricordatevi quest'ultimo punto perchè qualcosa mi dice che più avanti ne torneremo a parlare. Lo schermo ha inoltre un'altra piccola pecca che però va detto, non inficia in alcun modo la qualità dello stesso ma può però infastidire, almeno fino a quando non ci si abitua (pochi attimi a mio modo di vedere) a questo piccolo dettaglio un pò fuori posto:
Come avrete notato dall'immagine, il Moto 360 ha una piccola porzione nella parte inferiore dello schermo occupata da una sorta di "barretta" nera. Non è una pecca sfuggita a Motorola nella fase di design bensì si tratta a tutti gli effetti di un elemento necessario per il funzionamento dello smartwatch; al di sotto di questa piccola "banda" nera infatti, si cela parte della circuiteria del Moto 360 e un sensore di luminosità. Quindi, almeno in questa prima incarnazione del Moto 360, la sua presenza era inevitabile e se vi stiate chiedendo se la barra nera vada, per così dire a "tagliare" l'interfaccia dello smartwatch, la risposta è no.
Elencate le presunte pecche dello schermo passiamo ora ad elencare peculiarità positive, che vanno dalla sua ampienza di ben 1,5 pollici, alla risoluzione più che discreta di 320x290 ed in grado di trasmettere all'utente una generale sensazione di qualità, visto che i pixel sono visibili solo avvicinando lo smartwatch all'occhio, e colori vividi con buoni angoli di visione (entrambi migliori rispetto ad un comune LCD ma peggiori rispetto ad un OLED/AMOLED).
E' arrivato il momento di analizzare l'hardware che da vita a questo smartwatch made in Motorola ed è proprio sulla componentistica interna che la maggior parte degli internauti si sono posti un semplice quesito: "perchè?". Come ho elencato sopra il processore che da vita al Moto 360 e muove la piattaforma Android Wear su cui si basa, è il vetusto Ti OMAP 3 clocckato ad un Gigahertz e risalente al 2010; uno degli ultimi prodotti della casa alata a montare tale CPU fu il Motorola Defy Plus che non brillava per prestazioni ed in alcuni casi soffriva di lag ed imputamenti.
Elencate le presunte pecche dello schermo passiamo ora ad elencare peculiarità positive, che vanno dalla sua ampienza di ben 1,5 pollici, alla risoluzione più che discreta di 320x290 ed in grado di trasmettere all'utente una generale sensazione di qualità, visto che i pixel sono visibili solo avvicinando lo smartwatch all'occhio, e colori vividi con buoni angoli di visione (entrambi migliori rispetto ad un comune LCD ma peggiori rispetto ad un OLED/AMOLED).
E' arrivato il momento di analizzare l'hardware che da vita a questo smartwatch made in Motorola ed è proprio sulla componentistica interna che la maggior parte degli internauti si sono posti un semplice quesito: "perchè?". Come ho elencato sopra il processore che da vita al Moto 360 e muove la piattaforma Android Wear su cui si basa, è il vetusto Ti OMAP 3 clocckato ad un Gigahertz e risalente al 2010; uno degli ultimi prodotti della casa alata a montare tale CPU fu il Motorola Defy Plus che non brillava per prestazioni ed in alcuni casi soffriva di lag ed imputamenti.
Avendo ereditato il medesimo chipset quest'ultime problematiche si sono ripresentate sul Moto 360, per nostra fortuna però Motorola sembra aver arginato prontamente il problema con un aggiornamento software del dispositivo, riuscendo così ad offrire una fruizione di Android Wear in linea con le attese. |
Inoltre se nel 2010 il processo produttivo di 45 nanometri, utilizzato per la produzione del Ti Omap, era in linea con quello adottato dai principali competitor oggi non è più così, visto che il processo produttivo odierno per questo tipo di componenti è pressochè dimezzato. I vantaggi di questa evoluzione produttiva sono principalmente due: la possibilità di integrare un numero maggiore di transistor all'interno della CPU, con un conseguente aumento delle prestazioni, e la diminuzione delle richieste energetiche dello stesso. Questo è forse il maggior difetto del processore del Moto 360 perchè, se le prestazioni dopo l'aggiornamento software sono più che buone, le richieste energetiche restano elevate per gli standard odierni e ciò si ripercuote sulla durata della batteria dello smartwatch, visto che con un utilizzo intenso il Moto 360 fatica ad arrivare a sera.
Poco sopra vi ho detto che saremmo tornati a parlare della scelta per il display dell'LCD IPS a scapito dell'OLED, ed è proprio qui che la scelta del pannello OLED avrebbe fatto la differenza (senza contare gli ulteriori pregi precedentemente elencati), in quanto i suoi consumi inferiori rispetto all'LCD IPS sarebbero andati a compensare l'insaziabile fame di energia dell'OMAP 3 di Texas Instrument; offrendo così un'esperienza utente più bilanciata, permettendoci probabilmente di portare, senza grossi sforzi, il Moto 360 fino alle ore serali.
La batteria si trova purtroppo nel "fuoco incrociato" delle scelte effettuate da Motorola perchè, pur essendo dotata di una capienza in linea con quella di altri smartwatch, risulta sottodimensionata in accoppiata al processore energivoro di Moto 360. Munitevi quindi di pazienza e, nel caso ne facciate un uso intenso, preparatevi a dover caricare lo smartwatch ogni sera.
A tal proposito va segnalata la bella e gradita sorpresa di poter caricare Moto 360 con la stilosa basetta di ricarica wireless in dotazione allo smartwatch. Si tratta a tutti gli effetti di una dock che si collega ad un alimentatore micro usb e sulla quale appoggerete il Moto 360 per lasciarlo ricaricare; una volta appoggiato lo smartwatch vi accorgerete di quanto il tutto sia elegante, non facendo sfigurare il Moto 360 neanche di fronte ad un bellissimo orologio da comodino.
Poco sopra vi ho detto che saremmo tornati a parlare della scelta per il display dell'LCD IPS a scapito dell'OLED, ed è proprio qui che la scelta del pannello OLED avrebbe fatto la differenza (senza contare gli ulteriori pregi precedentemente elencati), in quanto i suoi consumi inferiori rispetto all'LCD IPS sarebbero andati a compensare l'insaziabile fame di energia dell'OMAP 3 di Texas Instrument; offrendo così un'esperienza utente più bilanciata, permettendoci probabilmente di portare, senza grossi sforzi, il Moto 360 fino alle ore serali.
La batteria si trova purtroppo nel "fuoco incrociato" delle scelte effettuate da Motorola perchè, pur essendo dotata di una capienza in linea con quella di altri smartwatch, risulta sottodimensionata in accoppiata al processore energivoro di Moto 360. Munitevi quindi di pazienza e, nel caso ne facciate un uso intenso, preparatevi a dover caricare lo smartwatch ogni sera.
A tal proposito va segnalata la bella e gradita sorpresa di poter caricare Moto 360 con la stilosa basetta di ricarica wireless in dotazione allo smartwatch. Si tratta a tutti gli effetti di una dock che si collega ad un alimentatore micro usb e sulla quale appoggerete il Moto 360 per lasciarlo ricaricare; una volta appoggiato lo smartwatch vi accorgerete di quanto il tutto sia elegante, non facendo sfigurare il Moto 360 neanche di fronte ad un bellissimo orologio da comodino.
L'esordio di Motorola nel settore delle tecnologie indossabili è un successo a metà.
Le cause di questo successo mancato, che fu ventilato al rilascio dei primi render di Moto 360, vanno ricercate principalmente nell'adozione dell'Omap 3 di Texas Instrument e nella batteria non adeguata alle richieste energetiche di tale CPU; e se vogliamo essere inflessibili anche nella ormai nota "barretta" nera che taglia parte del display.
Probabilmente le scelte effettuate da Motorola sono state dettate dalla necessità di coniugare un aspetto elegante e raffinato a delle dimensioni adatte ad un classico orologio da polso. C'era infatti il rischio tangibile di portare sul mercato uno smartwatch dal quadrante decisamente troppo ingombrante e che si sarebbe fatto notare un pò troppo sui polsi più "piccoli". Moto 360 è quindi il risultato di soluzioni di compromesso e se si sorvola sui difetti elencati e sull'ancora acerbo Android Wear di Google (ma che ha ampissimi margini di miglioramento) resta a pieno diritto l'oggetto tecnologico più "geek" ed elegante di questo natale 2014.
Nel caso vogliate acquistare Motorola Moto 360:
Le cause di questo successo mancato, che fu ventilato al rilascio dei primi render di Moto 360, vanno ricercate principalmente nell'adozione dell'Omap 3 di Texas Instrument e nella batteria non adeguata alle richieste energetiche di tale CPU; e se vogliamo essere inflessibili anche nella ormai nota "barretta" nera che taglia parte del display.
Probabilmente le scelte effettuate da Motorola sono state dettate dalla necessità di coniugare un aspetto elegante e raffinato a delle dimensioni adatte ad un classico orologio da polso. C'era infatti il rischio tangibile di portare sul mercato uno smartwatch dal quadrante decisamente troppo ingombrante e che si sarebbe fatto notare un pò troppo sui polsi più "piccoli". Moto 360 è quindi il risultato di soluzioni di compromesso e se si sorvola sui difetti elencati e sull'ancora acerbo Android Wear di Google (ma che ha ampissimi margini di miglioramento) resta a pieno diritto l'oggetto tecnologico più "geek" ed elegante di questo natale 2014.
Nel caso vogliate acquistare Motorola Moto 360: