Il Super Nintendo vantava invece un processore Ricoh 5A22 con una frequenza di clock di 3,58 Mhz prodotto da Ricoh appositamente per lo SNES di Nintendo; questo processore inoltre era nuovamente basato sull'architettura dei processori MOS Technology 6502, della quale faceva parte anche la CPU che dava vita al NES. La curiosità riguardante il Ricoh 5A22 è che tale CPU, pur avendo diverse migliorie hardware, era derivata dal processore Wester Design Center 65C816, lo stesso che equipaggiava gli Apple IIGS e che poteva contare su una frequenza di clock di 2,8 Mhz.
Visto il caldo tremendo degli ultimi giorni non sono riuscito ad essere "produttivo" quanto avrei voluto, quindi mi scuso con tutti i lettori di Tech's Lounge per la prolungata assenza di nuovi contenuti sul blog.
Ultimamente non ho fatto altro che parlarvi di smartphone, nuove CPU, nuove APU, tablet ecc, ed ho messo da parte la produzione di articoli dai contenuti più "leggeri" e capaci di rievocare qualche ricordo d'infanzia in chi come me va per i trenta; mi riferisco a quelle comparative tra "vecchi" pezzi di tecnologia, l'ultima delle quali risale a dicembre 2014.
Per porvi rimedio oggi metterò a confronto le CPU di due delle console più celebri degli anni 90 e butterò nella mischia anche alcuni processori PC usciti nel medesimo arco di tempo.
Mi riferisco al mitico Sega Mega Drive, al leggendario Super Nintendo e a due processori Intel: l'80486 detto anche i486 e l'i860.
Ultimamente non ho fatto altro che parlarvi di smartphone, nuove CPU, nuove APU, tablet ecc, ed ho messo da parte la produzione di articoli dai contenuti più "leggeri" e capaci di rievocare qualche ricordo d'infanzia in chi come me va per i trenta; mi riferisco a quelle comparative tra "vecchi" pezzi di tecnologia, l'ultima delle quali risale a dicembre 2014.
Per porvi rimedio oggi metterò a confronto le CPU di due delle console più celebri degli anni 90 e butterò nella mischia anche alcuni processori PC usciti nel medesimo arco di tempo.
Mi riferisco al mitico Sega Mega Drive, al leggendario Super Nintendo e a due processori Intel: l'80486 detto anche i486 e l'i860.
Passo ora ad elencarvi nella tabella qui sotto le differenze nella frequenza di clock tra le CPU già testate in precedenza, quelle presentate in questo articolo, ed anche le "varianti" dei processori Intel i486 e i860 che sono usciti sul mercato prima dell'arrivo del Super Nintendo:
Il primo dei quattro contendenti a comparire sul mercato fu il Sega Mega Drive, nato per rispondere al predominio sul mercato console del NES di Nintendo. La console di Sega debuttò sul mercato giapponese sul finire del 1988 e poco a poco, grazie alle sue capacità tecniche notevolmente superiori e ad una campagna marketing sempre più "aggressiva", riuscì a mettere "in ombra" le vendite del NES e ciò spinse Nintendo a mettere a punto una propria console a 16 bit destinata ad uscire sul mercato soltanto sul finire del 1990.
Nel 1989 tra l'uscita del Sega Mega Drive e quella del Super Nintendo, Intel immise sul mercato due processori: l'i486 e l'i860.
L'Intel i486 fu il successore del noto Intel i386 ma da un punto di vista software continuava ad essere molto simile al suo predecessore, le differenze più evidenti quindi andavano ricercate nell'hardware dell'80486 che tra innovazioni varie e diversi miglioramenti era in grado di offrire prestazioni quasi doppie, a parità di frequenza di clock, rispetto all'80386.
L'Intel i860 a differenza dell'i486 rappresentò un mezzo fallimento per l'azienda di Santa Clara, infatti la sua produzione terminò a metà degli anni 90 (a titolo di paragone l'i486 continuò ad esser prodotto fino al 2007). L'i860 pur essendo dotato di molte caratteristiche uniche e prestazioni sulla carta a dir poco impressionanti, era anche afflitto da gravi difetti che nella realtà gli permettevano di avere prestazioni solamente "modeste".
Eccoci quindi arrivati al momento dell'uscita del Super Nintendo che fece il suo debutto nel mercato nipponico sul finire del 1990.
La nuova console Nintendo, come detto più sopra, nacque come risposta al Sega Mega Drive e, complici anche i 2 anni che separarono l'uscita dello SNES da quella della console Sega, fu graziata da una dotazione hardware 16-bit tecnicamente all'avanguardia.
Concluse le brevi presentazioni passiamo ora a parlare delle CPU che montavano il Sega Mega Drive e il Super Nintendo.
Il Mega Drive di Sega era equipaggiato con una CPU Motorola 68000 un processore che fu lanciato sul mercato addirittura nel 1982 ed era dotato di una frequenza di clock di 8 Mhz; la versione del Motorola 68000 a bordo del Sega Mega Drive aveva invece una frequenza di clock di circa 7,8 Mhz. Il Motorola 68000 fu progettato per esser destinato ad usi "generici" e così fu visto che venne impiegato sia su personal computer che su console (vi furono altre console oltre al Mega Drive ad esser equipaggiate con la CPU Motorola) e fu addirittura utilizzato nel settore server. La cosa più curiosa e al tempo stesso notevole di questo Motorola 68000 è che seppur Motorola presentò e rilasciò sul mercato questa CPU come fosse un "semplice" processore a 16-bit in realtà le sue istruzioni e la sua architettura erano state progettate per essere a 32-bit.
Nel 1989 tra l'uscita del Sega Mega Drive e quella del Super Nintendo, Intel immise sul mercato due processori: l'i486 e l'i860.
L'Intel i486 fu il successore del noto Intel i386 ma da un punto di vista software continuava ad essere molto simile al suo predecessore, le differenze più evidenti quindi andavano ricercate nell'hardware dell'80486 che tra innovazioni varie e diversi miglioramenti era in grado di offrire prestazioni quasi doppie, a parità di frequenza di clock, rispetto all'80386.
L'Intel i860 a differenza dell'i486 rappresentò un mezzo fallimento per l'azienda di Santa Clara, infatti la sua produzione terminò a metà degli anni 90 (a titolo di paragone l'i486 continuò ad esser prodotto fino al 2007). L'i860 pur essendo dotato di molte caratteristiche uniche e prestazioni sulla carta a dir poco impressionanti, era anche afflitto da gravi difetti che nella realtà gli permettevano di avere prestazioni solamente "modeste".
Eccoci quindi arrivati al momento dell'uscita del Super Nintendo che fece il suo debutto nel mercato nipponico sul finire del 1990.
La nuova console Nintendo, come detto più sopra, nacque come risposta al Sega Mega Drive e, complici anche i 2 anni che separarono l'uscita dello SNES da quella della console Sega, fu graziata da una dotazione hardware 16-bit tecnicamente all'avanguardia.
Concluse le brevi presentazioni passiamo ora a parlare delle CPU che montavano il Sega Mega Drive e il Super Nintendo.
Il Mega Drive di Sega era equipaggiato con una CPU Motorola 68000 un processore che fu lanciato sul mercato addirittura nel 1982 ed era dotato di una frequenza di clock di 8 Mhz; la versione del Motorola 68000 a bordo del Sega Mega Drive aveva invece una frequenza di clock di circa 7,8 Mhz. Il Motorola 68000 fu progettato per esser destinato ad usi "generici" e così fu visto che venne impiegato sia su personal computer che su console (vi furono altre console oltre al Mega Drive ad esser equipaggiate con la CPU Motorola) e fu addirittura utilizzato nel settore server. La cosa più curiosa e al tempo stesso notevole di questo Motorola 68000 è che seppur Motorola presentò e rilasciò sul mercato questa CPU come fosse un "semplice" processore a 16-bit in realtà le sue istruzioni e la sua architettura erano state progettate per essere a 32-bit.
Eccoci finalmente arrivati al confronto tra i processori appena elencati, capiremo così il balzo tecnologico che intercorre tra le CPU delle console a 8-bit e quelle 16-bit e verificheremo se quest'ultime riuscirono a tenere il passo dell'evoluzione tecnologica dei processori nel settore dei Personal Computer:
Prima di passare a commentare le prestazioni sappiate che le cifre che avete appena osservato nel grafico indicano i MIPS generati dai singoli processori, in informatica il termine MIPS rappresental'acronimo di "Million Instructions Per Second" ossia "milioni di istruzioni per secondo" ed è un'unità di misura indicativa della velocità di una CPU.
La prima cosa che si nota dal grafico è che i processori precedentemente testati si collocano tutti sul fondo della classifica prestazionale. Il miglior esponente di queste CPU è il Ricoh 2A03 con clock di 1,79 Mhz del Nintendo Entertainment System destinato al mercato NTSC con 0.77 MIPS, un quantitativo di MIPS inferiore del 34,19% rispetto al processore equipaggiato dall'Apple IIGS che è in grado di erogare 1.17 MIPS; quest'ultimo rappresenta comunque il fanalino di coda delle CPU introdotte con questa comparativa.
A salire troviamo il Motorola 68000 con clock di 7,8 Mhz del Sega Mega Drive che genera 1.37 MIPS e successivamente il Motorola 68000 con clock di 8 Mhz che produce 1.4 MIPS.
Il Motorola 68000 offre un clock superiore del 2,56% rispetto al Motorola 68000 equipaggiato dal Sega Mega Drive ma genera "solamente" il 2,14% di MIPS in più rispetto a quest'ultimo, segno che le prestazioni non scalano linearmente all'aumentare della frequenza di clock.
Dopo il Motorola 68000 e il Motorola 68000 del Sega Mega Drive troviamo il Ricoh 5A22 con clock di 3,58 Mhz a bordo del Super Nintendo ed in grado di produrre 1.5 MIPS.
Le cose da evidenziare con la CPU del Super Nintendo sono principalmente due: innanzitutto si nota come l'architettura di questo Ricoh 5A22 sia la medesima di quella del NES, visto che ad una frequenza di clock doppia rispetto a quella del Ricoh 2A03 offre prestazioni pressochè doppie, per l'esattezza i MIPS generati dal Ricoh 5A22 sono superiori del 94,81% rispetto a quelli del Ricoh 2A03, a fronte di una frequenza di clock superiore del 100%.
La seconda cosa da evidenziare è che il Ricoh 5A22, pur avendo una frequenza di clock inferiore del 54,10% rispetto al Motorola 68000 del Sega Mega Drive, riesce comunque a generare un quantitativo di MIPS superiore del 9,49% rispetto a quest'ultimo, segno che l'architettura del Ricoh dello SNES è più efficiente rispetto a quella del Motorola 68000.
Con questo test delle CPU abbiamo trovato una chiara risposta al dubbio/quesito che vi ho proposto poco prima di mostrarvi il grafico delle prestazioni: no, le CPU delle console 16-bit non erano, prestazionalmente parlando, al passo con i processori PC.
Del resto era prevedibile, quasi scontato direi, visto che i processori equipaggiati da Sega Mega Drive e Super Nintendo risalgono rispettivamente al 1979 e al 1986, una differenza temporale che spiega anche la miglior efficienza della CPU dello SNES rispetto a quella della console Sega, del resto sette anni rappresentano un gap tecnologico davvero importante soprattutto nel settore dei processori.
Detto questo è palesemente evidente il dominio prestazionale delle "nuove" CPU dell'azienda di Santa Clara, l'Intel i486 a 20 Mhz rappresenta il processore più "lento" del nuovo lotto eppure genera 6.6 MIPS, un quantitativo superiore del 340% rispetto ai MIPS del processore console più veloce ossia il Ricoh 5A22 a 3,58 Mhz dello SNES, e del 381,75% rispetto al Motorola 68000 del Mega Drive.
Subito dopo l'i486 a 20 Mhz troviamo la sua variante a 25 Mhz che a fronte di un aumento di clock del 25% offre prestazioni superiori addirittura del 31,82% generando 8.7 MIPS; l'architettura dell'i486 a questa frequenza di clock resta quindi ancora notevolmente efficiente.
A seguire troviamo nuovamente l'i486 questa volta però nella sua variante a 33 Mhz, in questo caso l'aumento di frequenza rispetto all'i486 a 20 Mhz è di 13 Mhz ossia il 65% in più, mentre rispetto all'i486 a 25 Mhz corrisponde ad un aumento di frequenza di 8 Mhz ossia il 32% in più. L'i486 a 33 Mhz genera 11.1 MIPS un quantitativo superiore del 68,18% rispetto all'i486 a 20 Mhz e del 27,59% rispetto all'i486 a 25 Mhz; quest'ultimo dato è indicativo di come sia calata l'efficienza architetturale dell'i486 passando dai 25 Mhz ai 33 Mhz, visto che ad un ulteriore aumento nella frequenza di clock del 32% corrispondo prestazioni superiori "solamente" del 27,59%.
Eccoci arrivati infine alla CPU più veloce di tutto il lotto, quell'Intel i860 un pò sfortunato ma che, in linea teorica, riesce comunque a dimostrare tutto il suo potenziale dall'alto dei suoi 25 MIPS. Il dato più impressionante di questa CPU è che pur avendo una frequenza di clock pari a quella dell'i486 a 25 Mhz riesce a generare un quantitativo di MIPS superiore del 187,36% rispetto a quest'ultimo; l'Intel i860 riesce addirittura a sopravanzare l'i486 a 33 Mhz generando un quantitativo di MIPS superiore del 125,22% rispetto a quest'ultimo.
Le prestazioni di questo i860 riescono ad umiliare letteralmente le prestazioni offerte dal Ricoh 5A22 del Super Nintendo e dal Motorola 68000 del Sega Mega Drive, la CPU Intel eroga infatti prestazioni superiori rispettivamente del 1566,67% e del 1724,82%: assolutamente mostruoso.
Siamo giunti al termine di questa comparativa ed abbiamo constatato come le CPU per PC durante l'era delle console 16-bit erano, prestazionalmente parlando, diverse spanne sopra rispetto ai processori equipaggiati da quest'ultime, nonostante questo però oggi come allora furono i giochi a fare la differenza e su quelle "magiche" console a 16-bit si giocava davvero alla grande, personalmente custodisco gelosamente sia un Sega Mega Drive che un Super Nintendo e non li baratterei nemmeno con una delle console di nuova generazione.
Vi lascio con una piccola comparativa video tra Sega Mega Drive e Super Nintendo con uno dei giochi più belli dell'epoca 16-bit, riuscirete a notare le differenze?
La prima cosa che si nota dal grafico è che i processori precedentemente testati si collocano tutti sul fondo della classifica prestazionale. Il miglior esponente di queste CPU è il Ricoh 2A03 con clock di 1,79 Mhz del Nintendo Entertainment System destinato al mercato NTSC con 0.77 MIPS, un quantitativo di MIPS inferiore del 34,19% rispetto al processore equipaggiato dall'Apple IIGS che è in grado di erogare 1.17 MIPS; quest'ultimo rappresenta comunque il fanalino di coda delle CPU introdotte con questa comparativa.
A salire troviamo il Motorola 68000 con clock di 7,8 Mhz del Sega Mega Drive che genera 1.37 MIPS e successivamente il Motorola 68000 con clock di 8 Mhz che produce 1.4 MIPS.
Il Motorola 68000 offre un clock superiore del 2,56% rispetto al Motorola 68000 equipaggiato dal Sega Mega Drive ma genera "solamente" il 2,14% di MIPS in più rispetto a quest'ultimo, segno che le prestazioni non scalano linearmente all'aumentare della frequenza di clock.
Dopo il Motorola 68000 e il Motorola 68000 del Sega Mega Drive troviamo il Ricoh 5A22 con clock di 3,58 Mhz a bordo del Super Nintendo ed in grado di produrre 1.5 MIPS.
Le cose da evidenziare con la CPU del Super Nintendo sono principalmente due: innanzitutto si nota come l'architettura di questo Ricoh 5A22 sia la medesima di quella del NES, visto che ad una frequenza di clock doppia rispetto a quella del Ricoh 2A03 offre prestazioni pressochè doppie, per l'esattezza i MIPS generati dal Ricoh 5A22 sono superiori del 94,81% rispetto a quelli del Ricoh 2A03, a fronte di una frequenza di clock superiore del 100%.
La seconda cosa da evidenziare è che il Ricoh 5A22, pur avendo una frequenza di clock inferiore del 54,10% rispetto al Motorola 68000 del Sega Mega Drive, riesce comunque a generare un quantitativo di MIPS superiore del 9,49% rispetto a quest'ultimo, segno che l'architettura del Ricoh dello SNES è più efficiente rispetto a quella del Motorola 68000.
Con questo test delle CPU abbiamo trovato una chiara risposta al dubbio/quesito che vi ho proposto poco prima di mostrarvi il grafico delle prestazioni: no, le CPU delle console 16-bit non erano, prestazionalmente parlando, al passo con i processori PC.
Del resto era prevedibile, quasi scontato direi, visto che i processori equipaggiati da Sega Mega Drive e Super Nintendo risalgono rispettivamente al 1979 e al 1986, una differenza temporale che spiega anche la miglior efficienza della CPU dello SNES rispetto a quella della console Sega, del resto sette anni rappresentano un gap tecnologico davvero importante soprattutto nel settore dei processori.
Detto questo è palesemente evidente il dominio prestazionale delle "nuove" CPU dell'azienda di Santa Clara, l'Intel i486 a 20 Mhz rappresenta il processore più "lento" del nuovo lotto eppure genera 6.6 MIPS, un quantitativo superiore del 340% rispetto ai MIPS del processore console più veloce ossia il Ricoh 5A22 a 3,58 Mhz dello SNES, e del 381,75% rispetto al Motorola 68000 del Mega Drive.
Subito dopo l'i486 a 20 Mhz troviamo la sua variante a 25 Mhz che a fronte di un aumento di clock del 25% offre prestazioni superiori addirittura del 31,82% generando 8.7 MIPS; l'architettura dell'i486 a questa frequenza di clock resta quindi ancora notevolmente efficiente.
A seguire troviamo nuovamente l'i486 questa volta però nella sua variante a 33 Mhz, in questo caso l'aumento di frequenza rispetto all'i486 a 20 Mhz è di 13 Mhz ossia il 65% in più, mentre rispetto all'i486 a 25 Mhz corrisponde ad un aumento di frequenza di 8 Mhz ossia il 32% in più. L'i486 a 33 Mhz genera 11.1 MIPS un quantitativo superiore del 68,18% rispetto all'i486 a 20 Mhz e del 27,59% rispetto all'i486 a 25 Mhz; quest'ultimo dato è indicativo di come sia calata l'efficienza architetturale dell'i486 passando dai 25 Mhz ai 33 Mhz, visto che ad un ulteriore aumento nella frequenza di clock del 32% corrispondo prestazioni superiori "solamente" del 27,59%.
Eccoci arrivati infine alla CPU più veloce di tutto il lotto, quell'Intel i860 un pò sfortunato ma che, in linea teorica, riesce comunque a dimostrare tutto il suo potenziale dall'alto dei suoi 25 MIPS. Il dato più impressionante di questa CPU è che pur avendo una frequenza di clock pari a quella dell'i486 a 25 Mhz riesce a generare un quantitativo di MIPS superiore del 187,36% rispetto a quest'ultimo; l'Intel i860 riesce addirittura a sopravanzare l'i486 a 33 Mhz generando un quantitativo di MIPS superiore del 125,22% rispetto a quest'ultimo.
Le prestazioni di questo i860 riescono ad umiliare letteralmente le prestazioni offerte dal Ricoh 5A22 del Super Nintendo e dal Motorola 68000 del Sega Mega Drive, la CPU Intel eroga infatti prestazioni superiori rispettivamente del 1566,67% e del 1724,82%: assolutamente mostruoso.
Siamo giunti al termine di questa comparativa ed abbiamo constatato come le CPU per PC durante l'era delle console 16-bit erano, prestazionalmente parlando, diverse spanne sopra rispetto ai processori equipaggiati da quest'ultime, nonostante questo però oggi come allora furono i giochi a fare la differenza e su quelle "magiche" console a 16-bit si giocava davvero alla grande, personalmente custodisco gelosamente sia un Sega Mega Drive che un Super Nintendo e non li baratterei nemmeno con una delle console di nuova generazione.
Vi lascio con una piccola comparativa video tra Sega Mega Drive e Super Nintendo con uno dei giochi più belli dell'epoca 16-bit, riuscirete a notare le differenze?
Ringrazio l'utente YouTube silenig per la bellissima comparativa video.